“Osservare ogni giorno da una nuova prospettiva, cercare soluzioni nuove e creative, realizzarle: questi sono gli aspetti più interessanti nella professione di designer e probabilmente nella vita in generale.”

Per Cuno, il Design è strettamente legato a tre fondamentali elementi: all’arte, alla società e alla natura. Ciò che lega questi concetti è la bellezza, nella sua visione più profonda.

L’arte mi scuote, portando in superficie l’ignoto, il nascosto. Una poesia di Rilke o di Erich Fried può creare uno stato d’animo che mi pone nella condizione di creare un nuovo prodotto. Lo stesso vale anche per i dipinti.

Anche i viaggi e le culture straniere sono una fonte di ispirazione molto importante per me. Viaggiare in India o in Mongolia, per esempio, mi aiuta a diventare consapevole dei modelli individuali e sociali. Osservare i modelli di comportamento è uno dei compiti fondamentali per me come designer.

Lo scambio “epistolare” con il noto designer Cuno Frommherz diventa un momento per soffermarsi su alcuni particolari del quotidiano che, molto spesso, ci sfuggono. Affascinante è l’esempio che porta per esprimere i concetti fondamentali del Design:

Prendiamo come esempio la piuma di un uccello. Qui, una serie di criteri variabili determinano la totalità dell’effetto e della funzione: scalda ed è molto leggera; permette all’acqua di scivolare; facilita il volo (il sogno dell’uomo); è formata da pochi materiali ed è estremamente efficiente; è composta da una serie di parti identiche; è esteticamente perfetta; ha un’espressione e un valore altamente emozionale; ricresce ed è rinnovabile. Infine, è riciclabile al 100%.

Questi criteri sorprendenti possono essere osservati in un certo numero di oggetti naturali. Questi sono l’ideale per me come designer, anche se posso solo sognare un tale elenco quando sviluppo e disegno un prodotto. Fortunatamente siamo circondati ogni giorno da questi bellissimi e affascinanti “prodotti” della natura. Ci forniscono una ricchezza di idee e di soluzioni complicate. D’altra parte, gettano una luce diversa sulle nostre realizzazioni e ci insegnano a prenderci un po’ meno sul serio.

Non è tanto la necessità di realizzare un oggetto, quanto immaginare l’atmosfera che si vuole esprimere, attraverso forma e materia. La sua è una continua ricerca ermeneutica, dare significato a ogni creazione. Conferirne vitalità, per renderla capace di allontanare la banalità che è sempre più spesso presente ai giorni nostri.

Abbiamo oggetti fisici più che sufficienti. In questo modo il bisogno di significato cresce più del bisogno di oggetti. Nel progettare, quindi, mi concentro sul contenuto e sull’atmosfera. Mi prefisso chiare priorità e lascio perdere il resto.

Il pensiero immaginativo mi permette di definire chiaramente la funzione di un oggetto. Ogni oggetto funzionale, tuttavia, è un misto di scopo ed estetica. Non deve quindi essere prodotto solo per adempiere al suo scopo funzionale né, d’altra parte, per essere esposto solo per motivi estetici.

Per fare ciò, i suoi studi si concentrano sull’equilibrio tra funzione ed estetica, poiché come la natura insegna, ogni cosa, nella sua complessità, si palesa ai nostri occhi come semplice e bella.

La funzione di un oggetto dovrebbe essere minimizzata, dovrebbe semplificare la nostra vita. Il successo di un prodotto sta nella semplicità e nella chiarezza. La nostra domanda principale non dovrebbe essere “cosa può fare questo prodotto?” ma piuttosto “cosa voglio ottenere con esso?”. Definire e sintetizzare chiare priorità sono condizioni importanti quando si sviluppa un prodotto.

Proprio come una piuma, l’obiettivo che si pone Cuno è immaginare e realizzare qualcosa che abbia una forma chiara, sottolineando che l’essenza del Design non è la stravaganza, ma la semplicità.

La nostra vita quotidiana è determinata da un enorme afflusso di informazioni e da trend in rapido cambiamento. L’uomo moderno si confronta quotidianamente con un numero di informazioni cento volte superiore a quello del 1960. È quindi molto importante filtrarle consapevolmente per evitare la sovrainformazione.

Come designer voglio quindi porre impulsi chiari e concisi. Questo motto dovrebbe essere espresso nella mia estetica. Voglio caratterizzare il mio lavoro con semplicità, non con esagerazione. I materiali utilizzati dovrebbero essere appropriati e legati alla qualità piuttosto che alla quantità. Mi concentro sull’individualità dell’uomo. Il mio lavoro dovrebbe aprire uno spazio libero per il cliente piuttosto che forzare una visione predeterminata su di lui.

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